
Le competenze professionali che, in seguito, permetteranno la nascita della Tipografia Nardin, nascono con l’avvio alla pratica artigiana dei fratelli Italo e Mauro, rispettivamente nel 1963 e nel 1965, presso la Tipografia Armena condotta dai padri armeni mechitaristi dell’isola di San Lazzaro nella laguna di Venezia di fronte al Lido. Entrambi all’età di 16 anni cominciarono il pendolarismo verso il luogo di lavoro, prima passando per Venezia, e qualche anno più tardi toccando, invece, il Lido, raggiungendo l’isola quando le motonavi in partenza da Punta Sabbioni alle prime luci dell’alba erano poco affollate. Presso la Tipografia Armena, che dava lavoro a circa 20 addetti, iniziò quella trafila artigianale che permise a Italo e Mauro di conoscere tutti i segreti dell’arte inventata da Johannes Gutenberg 550 anni fa: si partiva curando il magazzino seguendo poi le spedizioni, si piegava e rilegava la carta, venendone così a conoscere tutti i segreti. Il passo successivo alla legatoria era la pratica con le macchine da stampa e la composizione manuale o meccanica (linotype). Lì si svolgeva il lavoro d’elite all’interno dell’arte della stampa, lì si formava il "proto", artefice della composizione e delle lastre da inviare alle macchine da stampa a foglio. Di quel periodo viene ricordato sia il metodo di approccio al mestiere, vale a dire la costruzione delle conoscenze da semplici a complesse e la promozione a livelli superiori dopo averne conseguito le basi, sia l’importanza artistica e culturale del prodotto principe dell’editoria: il libro. E questo grazie alla tipologia di prodotto che usciva dalla Tipografia Armena, di perfetta fattura e di contenuto elevatissimo. Nel 1966, con l’ apporto di un capitale di 50 mila lire reperito in famiglia, Italo e Mauro avviano l’attività in proprio in un fabbricato in via Palmanova 12, già via Mare, a Ca’ Savio, dove erano installate una macchina da stampa “pedalina” che stampava, con un formato massimo di 25x35 cm, fino a 1000 copie all’ora b/n o bicolore, quest’ultimo ottenuto con due passaggi in macchina. A completamento, un bancone di caratteri in piombo e una taglierina manuale. Nel 1968 viene fondata l’azienda denominata “Tipografia Nardin”. Le realizzazioni, in linea con l’epoca e la clientela che risiedeva tutta nel Litorale erano biglietti da visita, annunci in genere, volantini. Nel 1969 segue un primo trasferimento in via Fausta 140, in un locale di 40 mq: la gamma dei prodotti offerti si poté ampliare anche perché entrò in funzione una macchina con puntatura a mano per manifesti 50x70 cm con caratteri in legno.Nel 1970 un passo notevole è dato dall’arrivo in azienda di una macchina per stampa, di importazione tedesca, la Heidelberg Stella che permetteva la lavorazione in automatico, e la stampa di prodotti molto differenziati quali buste, blocchi, carte da lettera. In coincidenza, oltre alla presenza in azienda dei familiari si colloca l’arrivo dei primi dipendenti. A quel periodo risalgono le stampe delle prime cartoline che hanno per soggetto i centri turistici del Litorale.
Nel 1975 si trasloca in via Treportina 13, già via Bevazzana, si installano “Linotype” e “Offset” monocolore e viene assunto altro personale per far fronte a una clientela sempre più vasta e che ormai supera i confini locali; inoltre nel 1988 si apre una sede produttiva ausiliaria a Treporti, in via Ugolino Vivaldi 1, e lì si collocò una “offset” bicolore. E’ un decennio ricco di soddisfazioni professionali dove l’alacrità del lavoro si deve scontrare con il disagio di dover operare in due sedi con il trasferimento delle lastre dalla sede di Ca’ Savio a quella di Treporti. Il passaggio nella zona P.I.P. di Ca’ Savio avviene nel settembre 1998; qui confluiscono personale e macchinari delle due sedi staccate e allo sviluppo della progettazione grafica si affianca il rinnovo dei macchinari, a partire dal tagliacarte automatizzato. Nel 1999 la nascita della ragione sociale “Grafiche Nardin” in cui da qualche anno operavano già Rossano e Marco, i figli dei fondatori. In breve si passa poi a rinnovare l’intero ciclo produttivo, prima con l’introduzione della macchina da stampa 70x100 a cinque colori completamente automatizzata, e più di recente - favorita dal generalizzato uso dell’informatica - con l’inserimento in prestampa del "computer to plate" (CTP), cioè con la preparazione diretta della lastra senza l’utilizzo della pellicola. Le soddisfazioni professionali, ricordano ancora Italo e Mauro, sono state numerose e legate sempre alla qualità del prodotto: dal riconoscimento della funzione trainante che un buon depliant e un catalogo hanno nell’attrarre la clientela delle strutture turistiche, ai loro manifesti, diventati souvenir anche al seguito di appassionati in varie località ben lontane da Ca’ Savio. Senza scordare il prestigio di aver ottenuto le commesse per preziosi libri d’arte, ad esempio il catalogo per la mostra del pittore Giovanni Boldini, e le pubblicazioni celebrative della ricostruzione dei due templi della lirica italiana: la Fenice di Venezia e la Scala di Milano, editi da Marsilio Editori. Se la certificazione della qualità dello svolgimento del servizio offerto è ormai fatto acquisito, come traguardo futuro rimane il desiderio di contribuire a costruire standard oggettivi per la costruzione di procedure che possano offrire ai clienti parametri per valutare la qualità del prodotto. Qualità che è stata, e rimane, la caratteristica principale di un’azienda ormai nota in ambiente nazionale e internazionale.